Cos'è il Babywearing



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Storia

 In inglese Babywearing, in italiano “ indossare i bambini”, arte antica quanto il genere umano. Ci misero poco i nostri antenati a capire che il modo migliore per tenere i loro bambini al sicuro, protetti e al caldo fosse quello di portarli in brache e “trasportatori”. Questa intuizione consentì alle nostre madri ancestrali di continuare a lavorare e al contempo di mantenere il legame con i piccoli, bisognosi di cure e attenzioni costanti. Ogni paese del mondo ha un “ vettore tradizionale” per bambini, ( un manufatto appunto ) progettato per soddisfare specifiche e particolari esigenze. Dai fattori ambientali e climatici, a quelli culturali e tradizionali, per arrivare a quelli tecnico/ produttivi, le varie societá hanno realizzato indumenti che servissero a questo scopo. Per esempio le madri indonesiane utilizzano un Selendang, ovvero un involucro lungo ornato; le madri aborigene utilizzano per tenere i loro bambini dei portatori di corteccia, simili alle Cradleboards utilizzate dai nativi americani, ma senza il rivestimento in tessuto; le madri asiatiche utilizzano una varietà di vettori, compresi Mei-tai / Hmong / Bei (Cina), Onbuhimo (Giappone), Podaegi (Corea). Il processo di occidentalizzazione in corso ormai da secoli ha registrato, nel settore della cura del bambino, un prevedibile fallimento nell’imposizione di modelli di uso e consumo ai paesi terzomondisti o in via di sviluppo. Per esempio, Il tentativo di introdurre, e commercializzare, in alcuni Paesi dell’Africa, Passeggini tipici della nostra cultura, è stato vano. Le puerpere del luogo hanno bocciato totalmente l’uso di tale strumento ritenendolo dannoso e poco adatto al bisogno di contatto che caratterizza il bambino nei primi anni di vita. L’ introduzione e la diffusione, a metà del secolo scorso, della posizione dei “baby formatori”, fautori di un orientamento che rivendicava l’ importanza dell’indipendenza dei piccoli e metteva in guardia dai pericoli del ‘troppo amore’, disincentivò l’uso del babywearing nelle nostre societá moderne e industriali ( e consumistiche). Il mercato imponeva passeggini e lettini, via via più funzionali e dal design accattivante, con la falsa promessa di evitare il vizio del diseducativo ‘essere presi in braccio’. Sono gli anni in cui il parto non avviene più in casa, assistiti da levatrici, ma in ospedali via più sicuri e adatti alle emergenze, ma meno intimi e preoccupatamente asettici. La donna, la madre, perde il suo stato “naturale” del trovarsi in sintonia col proprio figlio, guidata e consigliata da esperti che devono ‘educarne’ l’ istinto. A questo approccio funzionale e salutista nei confronti della cura e della crescita dei figli, negli ultimi anni sta sostituendo un approccio più ‘ecologico’ del rapporto madre-figlio. Il mondo viene vissuto come un organismo nel quale gli esseri viventi, in egual misura, hanno importanza e vanno rispettati e tutelati. La cura del mondo e dei suoi abitanti in senso lato, rimodella anche il rapporto con la propria vita emotiva e affettiva, rimettendo al centro della scena il soggetto e le sue esigenze. Da qui il bisogno di rientrare in sintonia con e di ‘sentire’ chi sta vicino a noi.
   
Psicologia

Dalle ricerche in campo psicopedagogico sappiamo che il bambino, soprattutto nelle prime fasi della sua esistenza, teme la separazione e l’abbandono e infatti, un rapporto traumatico genitore/figlio determina un ritardo emotivo/formativo del soggetto. Un bambino amato e coccolato, compreso e incentivato, sará un adulto equilibrato nei rapporti col sé e col mondo che lo circonda, viceversa un bambino che ha subito violenza o é sempre stato criticato tenderá a sviluppare rapporti ostili e di difesa nei confronti dell’ambiente che sentirá come minaccioso e ricco di insidie.
   

   
Sicurezza 

Per quanto riguarda la sicurezza, colui che “porta” deve essere a conoscenza dei pericoli esterni per l'ambiente, per lo più relativi alle condizioni di pavimentazione o di terra, come marciapiedi, detriti, marciapiedi ghiacciati, ecc Analogamente necessita di un pò più spazio per girarsi evitando di colpire il bambino in banchi e porte. I bambini sul retro possono essere in grado di raggiungere le cose che chi lo indossa non può vedere. E’ generalmente raccomandato di evitare di indossare un bambino che non collabora sul retro. Il Babywearing è in grado di migliorare la sicurezza, in particolare in aree affollate come gli aeroporti, metropolitane o stazioni ferroviarie, mantenendo il bambino saldamente assicurato al genitore. E’ importante per il bambino assumere una posizione corretta nel supporto di imbracatura: anca, bacino e spina dorsale a seconda dell’età. Diverse fonti esprimono preoccupazione riguardo i marsupi che scaricano tutto il peso del bambino su una stretta banda di tessuto al cavallo, questo può causare problemi di crescita della colonna vertebrale e problemi agli organi genitali (specialmente dei maschietti) che si trovano a dover sostenere l’intero peso del bambino.  

Da ieri a oggi 

 Il dottor William Sears ha coniato il termine “Babywearing”, il quale ha guadagnato in popolarità dal 1980. Nel suo approccio educativo, il bambino in fascia viene visto come un'estensione dell'ambiente grembo, con i relativi benefici per lo sviluppo del bambino e il bisogno di cura e vicinanza del genitore. Il personale medico, gli educatori del settore e i genitori stessi, stanno rivalutando l’importanza del babywearing, riconoscendogli il ruolo di strumento di legame con il bambino e di aiuto al suo sviluppo. Le persone del mondo medico e i genitori stanno ricominciando a capire il valore del Babywearing come mezzo di legame con il bambino e aiuto allo sviluppo. Riflettete sul fatto che, probabilmente, tutte le soluzioni che ci offre oggi il mercato non sono « le migliori possibili » e considerate la nuova prospettiva che vi offre il babywearing. Vai a inizio pagina
 

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